Rapporti lavorativi

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    Io mi ricordo che una volta dove lavoravo si guastó la serranda del magazzino. Dovettero chiamare delle persone per aggiustarla. Erano in tre: questo tizio che avrà avuto 50-55 anni però sembrava un vecchio e due ragazzini. Non ho ben capito se uno di loro fosse suo parente, tipo figlio/nipote, sta di fatto che li trattava davvero demmerda. Proprio gli urlava contro appena sbagliavano o non obbedivano immediatamente a un ordine. Il giorno ho ringraziato al cielo di non lavorare per un tizio del genere.
     
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    CITAZIONE (draKKKo @ 18/1/2021, 01:30) 
    Purtroppo non so se sei alla tua prima esperienza lavorativa in un'azienda, ma all'inizio si deve sempre un po' subire.. sia per inesperienza, sia per educazione, umiltà ecc... (nella mia sfera sociale se hai un lavoro devi essere grato e ringraziare il cielo bla bla bla)

    Invece no, se hai un lavoro è perché lo meriti e sei capace, l'esperienza verrà con il tempo e sarai capace anche di gestire le accuse, i soprusi eccetera.

    Concordo in pieno. Che ci sia qualcuno che ti dà una mano o, ancor meglio, riesci a trovar lavoro da solo e te la cavi, è perché riesci, non perché bisogna ringraziare chissà chi. Una cosa che mi sta insegnando questa (brutta) esperienza, è che essere troppo buoni ed umili delle volte è sbagliato; dover sempre ringraziare qualcun altro perché da soli altrimenti non si sarebbe fatto nulla è una gran cavolata. Se non si è competenti in qualcosa il datore di lavoro licenzia, che sia questi uno stronzo o uno con cervello.

    CITAZIONE (draKKKo @ 18/1/2021, 01:30) 
    Ad esempio a me è successa una cosa simile alla tua, nell'ultimo rapporto di lavoro che ho intrapreso, nel nostro ufficio eravamo in 4 compreso il manager/tutor/responsabile che doveva formarci a tutti e 3 (che eravamo nuovi e appena arrivati, prima lavorava solo): un primo anno di inferno, finché non siamo stati autonomi su tutti gli aspetti delle nostre mansioni (ed erano molti) ci faceva pesare ogni minimo errore arrivando anche agli insulti e le minacce di licenziamento, era veramente un clima del terrore.

    La cosa migliore da fare è sempre denunciare la cosa ai superiori, aspettare tutto quel tempo non serve a nulla, purtroppo uno cerca sempre di non farlo per evitare di passare per lo "spione", il "debole", l'irriconoscente verso qualcuno che ti sta insegnando, ecc.
    Ma nel mondo del lavoro e soprattutto in queste situazioni, non esiste etica e rispetto delle posizioni, soprattutto quando ci sono insulti e vessazioni di mezzo, perche il lavoro è solo lavoro alla fine, mentre la vita e le persone hanno e devono sempre avere lo stesso valore.

    Quindi a concludere ti dico che in primis hai fatto bene a dirlo al datore di lavoro, anche se dopo un anno, tanto glielo avresti detto comunque alla fine come causa delle dimissioni, ma a discapito della tua salute mentale.
    Per seconda cosa per risolvere con tua cugina (cosa non necessaria ma se proprio vuoi riappacificarti) devi indagare su di lei in quanto potrebbe avere altri problemi personali fuori e usare il lavoro e i primi malcapitati (te) come valvola di sfogo, succede spesso, anche a noi stessi a volte

    Mamma mia, anche te vittima di comportamenti inumani? A volte mi chiedo che gente gira...come si fa a trattar così le persone, poi?
    Infine, dunque, sei rimasto in ufficio oppure hai preferito cercare un altro lavoro?

    Grazie per i consigli, drakko!! :)

    CITAZIONE (Noiro @ 18/1/2021, 14:57) 
    Ho avuto un'esperienza simile alla tua che mi ha fatto capire che essere fragili e deboli nel mondo del lavoro è un lusso.

    In pratica ho fatto l'apprendista idraulico presso una dittarella in cui operavano il capo ed il suo dipendente.
    Io ero messo affianco al dipendente, che dal giorno uno temeva che in un futuro potessi fargli le scarpe, arrivando fin da subito a trattarmi male, lamentandosi che non sapevo il lavoro o a mandarmi senza gli attrezzi del mestiere perché se li nascondeva o li perdeva.
    Aggiungete che era straniero con una parlata alla Duffy Duck e che i termini se li inventava e potete immaginare lo stress che avevo a dover passare messo a fianco ad un elemento del genere.

    Il tempo di iniziare a prendersi la confidenze, ed iniziò a dirmi che aveva dei bei soldoni di arretrato con il capo e che l'attività era ad un passo dal fallimento, mentre il capo tergiversava sulla mia possibile paga (mai detto una parola in riferimento alla somma) e mi chiedeva di fare straordinari, con tutte le spese a carico mio.

    Naturalmente la mia autostima era sotto i piedi, con le relative insicurezze mentali ed economiche, la mia inesperienza e la paura di perdere il lavoro mi stavano portando a passare pure il tempo libero con l'ansia di dover tornare il giorno dopo a ripetere la stessa routine.

    Verso Agosto, con l'assistente che era già partito nel suo paese per farsi le vacanze, ci fu la goccia che fece traboccare il vaso: il capo mi prese per chiedere chiarimenti su di un lavoro che avevamo fatto io ed il suo assistente una settimana prima. In pratica il mio "responsabile" aveva montato male una doccia perché doveva uscire con la moglie, ed al lamentarsi del cliente, aveva dato la colpa a me. Naturalmente tutte le mie spiegazioni valevano zero, visto che si era convinto che stavamo facendo una sorta di doppio gioco alle sue spalle-


    Di lì a breve mi licenziai ( con il capo che disse pure che era dispiaciuto, visto che lavoravo bene), l'ambiente era assolutamente invivibile, e scoprii quanta era la somma del mio stipendio nella prima e unica volta in cui lo presi.


    In definitiva, vedo che la tua manager è una stronza agli occhi di tutti, capo compreso. Probabilmente nel momento in cui riuscirai ad essere sempre più indipendente, lei finirà emarginata o comunque portata ad andarsene dall'azienda. Alla fine io mi sento di consigliarti di proseguire, se il rapporto con i restanti colleghi è positivo ed il lavoro ti piace.

    Posso dire una cosa? Tu hai subito ben più di me e non so come tu abbia fatto a non andartene dopo pochi mesi. Cioè, oltre ad essere trattato male, il datore di lavoro tergiversava sul pagarti: roba da matti. Una persona del genere sarebbe da denunciare; il tuo "tutor" lasciamolo perdere, ché mentre leggevo la tua esperienza lavorativa mi stava salendo l'angoscia mista a rabbia.
    Sì, diciamo che il mio (ex) tutor e manager non è ben visto da molti, e il mio datore di lavoro ha con lei un rapporto di amore-odio.

    Grazie anche a te, Noiro, per i preziosi consigli, ma specialmente per aver raccontato la tua esperienza, finora più simile alla mia :)

    CITAZIONE (secrom98 @ 18/1/2021, 15:06) 
    Io mi ricordo che una volta dove lavoravo si guastó la serranda del magazzino. Dovettero chiamare delle persone per aggiustarla. Erano in tre: questo tizio che avrà avuto 50-55 anni però sembrava un vecchio e due ragazzini. Non ho ben capito se uno di loro fosse suo parente, tipo figlio/nipote, sta di fatto che li trattava davvero demmerda. Proprio gli urlava contro appena sbagliavano o non obbedivano immediatamente a un ordine. Il giorno ho ringraziato al cielo di non lavorare per un tizio del genere.

    Quanta gente frustrata a questo mondo. Urlare contro dei ragazzi, magari ancora alle prime armi: secondo me si comportano così perché loro stessi hanno subito questo trattamento, anni or sono, ed ora pensano di sfogarsi con i sottoposti. O, per assurdo, pensano che urlare e sminuire le persone le sproni a fare le cose fatte bene.
     
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    CITAZIONE (Aiko93 @ 18/1/2021, 21:00) 
    Quanta gente frustrata a questo mondo. Urlare contro dei ragazzi, magari ancora alle prime armi: secondo me si comportano così perché loro stessi hanno subito questo trattamento, anni or sono, ed ora pensano di sfogarsi con i sottoposti. O, per assurdo, pensano che urlare e sminuire le persone le sproni a fare le cose fatte bene.

    Hai centrato il punto, un pò entrambe le cose.
     
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    Più che frustrati, sono ignoranti.
    Probabilmente loro stessi hanno vissuto e sono stati educati alla stessa maniera, convinti che sia tuttora lecito e corretto proseguire su quel solco.
    Peccato che viva nel passato sia vecchio, antiquato, d'altri tempi e destinato ad essere sorpassato dal nuovo che avanza.
     
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    CITAZIONE (Aiko93 @ 18/1/2021, 21:00) 
    Infine, dunque, sei rimasto in ufficio oppure hai preferito cercare un altro lavoro?

    No diciamo che dopo un anno avevamo ingranato tutti e la situazione si era allentata.. lui era più che altro insoddisfatto della posizione e cambiò lavoro...
    E alla fine sono diventato io il responsabile e tratto i miei subordinati alla stessa maniera :devil:
    Ahaha no scherzo cerco di essere un buon leader senza infierire o superbieggiare sui miei "sotti".. anche se da questo lato certe volte partono le staffe.
     
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    Il mondo del lavoro è per la maggior parte una fogna fetida dove si cerca di prevalere a discapito degli altri, bisogna imparare presto a non farsi intimorire, conoscere l'ambiente, diventare competenti e crearsi una rete di contatti protettiva nel luogo di lavoro senza mai dimenticarsi che esiste sempre una vita là fuori, mai scordarsi di coltivare le proprie passioni e i propri interessi.

    Ne va dell'equilibrio psico fisico della persona, quanto più sarete sereni e appagati delle vostre vite e tanto più possibili grane lavorative vi scivoleranno addosso. Nonostante la mia premessa, l'ambiente di lavoro non è bello o brutto, la verità è che è semplicemente umano :asd: con tutto ciò che ne consegue

     
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    Vero hai pienamente ragione...

    Ultimamente sto passando un brutto periodo (a lavoro) ma mi consolo con il fatto che è appunto solo lavoro e posso cambiarlo quando voglio.. l'importante è la vita fuori da esso
     
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    CITAZIONE (Sir Mirkus @ 7/4/2021, 20:06) 
    Il mondo del lavoro è per la maggior parte una fogna fetida dove si cerca di prevalere a discapito degli altri, bisogna imparare presto a non farsi intimorire, conoscere l'ambiente, diventare competenti e crearsi una rete di contatti protettiva nel luogo di lavoro senza mai dimenticarsi che esiste sempre una vita là fuori, mai scordarsi di coltivare le proprie passioni e i propri interessi.

    Ne va dell'equilibrio psico fisico della persona, quanto più sarete sereni e appagati delle vostre vite e tanto più possibili grane lavorative vi scivoleranno addosso. Nonostante la mia premessa, l'ambiente di lavoro non è bello o brutto, la verità è che è semplicemente umano :asd: con tutto ciò che ne consegue

    Visione triste, ma realistica :zizi:
    Da quando ho parlato con il mio datore di lavoro e da quando il manager s'è tolto dalle p*lle (è in maternità ed è da metà febbraio che manca al lavoro) sto imparando un sacco di cose, sono molto più rilassata e competente. Sostanzialmente lavoro bene e mi sento sicura di quello che faccio.

    CITAZIONE (draKKKo @ 7/4/2021, 20:30) 
    Vero hai pienamente ragione...

    Ultimamente sto passando un brutto periodo (a lavoro) ma mi consolo con il fatto che è appunto solo lavoro e posso cambiarlo quando voglio.. l'importante è la vita fuori da esso

    Cavolo, mi spiace. Ne vuoi parlare? :unsure:
     
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    CITAZIONE (Aiko93 @ 8/4/2021, 18:29) 
    Visione triste, ma realistica :zizi:
    Da quando ho parlato con il mio datore di lavoro e da quando il manager s'è tolto dalle p*lle (è in maternità ed è da metà febbraio che manca al lavoro) sto imparando un sacco di cose, sono molto più rilassata e competente. Sostanzialmente lavoro bene e mi sento sicura di quello che faccio.

    Aiko, son contento che la situazione è migliorata :zizi: da come l'avevi raccontata mesi fa era davvero grigia come cosa.
     
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    Beh, parlai col superiore il 13 gennaio e fino al 19 febbraio avevo il manager in smart working che sentivo via chiamata skype (parlava con il mio collega - non usavano le cuffie e quindi sentivo tutto e se io parlavo lei sentiva me), quindi diciamo che un mese dopo la svolta era ancora un momento un po' grigio, poi da metà febbraio ad ora è stato tutto un salire e un migliorare.

    Grazie comunque ;P
     
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    CITAZIONE (Aiko93 @ 8/4/2021, 19:00) 
    Beh, parlai col superiore il 13 gennaio e fino al 19 febbraio avevo il manager in smart working che sentivo via chiamata skype (parlava con il mio collega - non usavano le cuffie e quindi sentivo tutto e se io parlavo lei sentiva me), quindi diciamo che un mese dopo la svolta era ancora un momento un po' grigio, poi da metà febbraio ad ora è stato tutto un salire e un migliorare.

    Grazie comunque ;P

    :ok1:
     
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    CITAZIONE (draKKKo @ 7/4/2021, 20:30) 
    Vero hai pienamente ragione...

    Ultimamente sto passando un brutto periodo (a lavoro) ma mi consolo con il fatto che è appunto solo lavoro e posso cambiarlo quando voglio.. l'importante è la vita fuori da esso

    Mi sei piaciuto, è un concetto tanto semplice e banale quanto colmo di significato.

    CITAZIONE (Aiko93 @ 8/4/2021, 18:29) 
    Visione triste, ma realistica :zizi:
    Da quando ho parlato con il mio datore di lavoro e da quando il manager s'è tolto dalle p*lle (è in maternità ed è da metà febbraio che manca al lavoro) sto imparando un sacco di cose, sono molto più rilassata e competente. Sostanzialmente lavoro bene e mi sento sicura di quello che faccio.

    Giust'appunto, ora che non sei più sola e sai camminare autonomamente hai un equilibrio che ti aiuterà sensibilmente ad affrontare le fisiologiche tempeste lavorative. E' utopico pensare di non avere mai noie in ufficio, ma prepararsi ad affrontarle è fondamentale: non ti conosco personalmente ma mi sembri sulla buona strada, un pò più di pelo caratteriale verrà da sè con l'esperienza e con il progredire delle tue competenze, poi diventa semplicemente un discorso di fermezza caratteriale. E allora sarai pronta ad affrontare la tua nemesi :asd:

    L'essere umano è probabilmente l'animale più adattabile mai apparso sulla faccia della Terra, alla fine parliamo solo di altri esseri umani che per 40 ore alla settimana cercano di arrabattarsi, si sono viste robe peggiori :B):
     
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    perchè tutti siamo un po' scimmia!!!

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    CITAZIONE (Sir Mirkus @ 10/4/2021, 13:37) 
    CITAZIONE (draKKKo @ 7/4/2021, 20:30) 
    Vero hai pienamente ragione...

    Ultimamente sto passando un brutto periodo (a lavoro) ma mi consolo con il fatto che è appunto solo lavoro e posso cambiarlo quando voglio.. l'importante è la vita fuori da esso

    Mi sei piaciuto, è un concetto tanto semplice e banale quanto colmo di significato.

    Beh, è anche vero il detto "fai un lavoro che ti piace e non lavorerai neanche un giorno della tua vita" :zizi:

    Riuscire a fare qualcosa che non sia soltanto spendita di tempo per mantenersi ma qualcosa per cui si ha vocazione penso sia un traguardo a cui ambire
     
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    CITAZIONE (ScimmiadiMare @ 10/4/2021, 15:10) 
    CITAZIONE (Sir Mirkus @ 10/4/2021, 13:37) 
    Mi sei piaciuto, è un concetto tanto semplice e banale quanto colmo di significato.

    Beh, è anche vero il detto "fai un lavoro che ti piace e non lavorerai neanche un giorno della tua vita" :zizi:

    Riuscire a fare qualcosa che non sia soltanto spendita di tempo per mantenersi ma qualcosa per cui si ha vocazione penso sia un traguardo a cui ambire

    Sì, ma è il coronamento di un percorso, a mio parere: a meno di non avere una fortuna sfacciata capita a tutti di dover fare alcune tappe intermedie che, purtroppo e per fortuna lasciano lezioni amare.
     
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    Si quello sarebbe il goal della vita ma non tutti ci riescono oppure molti (tipo me :asd: ) sono ancora indecisi su che cazzo fare :lol:

    CITAZIONE (Aiko93 @ 8/4/2021, 18:29) 
    Cavolo, mi spiace. Ne vuoi parlare? :unsure:

    Mah niente di drammatico o particolare, ho omesso i dettagli perché credo sia qualcosa di abbastanza normale che capita spesso nel mondo lavorativo.
    Comunque sia i motivi sono 2 in pratica:
    1) la mia azienda è stata acquisita da un'altra società e questi nuovi non la sanno gestire, la disorganizzazione regna sovrana e inoltre in loro modi di fare sono troppo arroganti/irrispettosi, non solo con i indipendenti ma anche con tutti quelli che ruotano intorno (clienti, fornitori, collaboratori,ecc..) creando malcontento generale

    2) di conseguenza c'è stato un esodo di massa di dipendenti, soprattutto quelli storici e più preparati, che non sono stati rimpiazzati lasciando un buco evidente e disorganizzazione generalizzata, dove chi sa fare cerca di mettere una pezza, adempiendo anche a mansioni altrui per "mandare avanti la baracca"

    Io sarò uno dei prossimi che lascia un buco appena trovato qualcosa di meglio :asd:
     
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