OPG forum storyteller 2015

Un lampo illumino la camera, accompagnato subito dopo dalla potenza del tuono. Il forte rumore sveglio di soprassalto Luca.
Dalla porta scorrevole, interamente fatta di vetro, Luca si accorse che il temporale era peggiorato da quando si era messo a dormire: la pioggia era aumentata cosi tanto, che sembrava volesse spaccare il vetro ed entrare nella camera, mentre un forte vento, cercava in tutti i modi di sradicare gli enormi alberi che circondavano parte del giardino; il tutto accompagnato dal rumore dei lampi.
Se fuori c' era l' inferno, dentro regnava la quiete più assoluta, un silenzio quasi surreale faceva da contorno nella camera.
Una gran sete pervase il ragazzo, aveva una gola cosi secca, come se avesse mangiato la pizza più salata al mondo. E dunque decise di alzarsi per andare in cucina a bere.
Dopo essersi messo le ciabatte accese la luce, ma si accorse che il contatore era saltato.
Si accorse però anche di un altra cosa, il corpo era strano, si sentiva molto pensante, come in un sogno; ma questo non lo fermò.
I lampi dei tuoni gli permisero di fargli luce verso il comodino, dove teneva una pila per le situazioni di emergenza.
Uscendo dalla camera, si ritrovò nel corridoio, ma una situazione strana e opprimente lo avvolse, si sentiva osservato, e all' improvviso, i volti dei quadri che abbellivano le lunghe pareti del corridoio si fecero pesanti: le persone nei dipinti lo guardavano come se lo stessero giudicando, e i loro occhi non promettevano niente di buono.
"è tutta colpa di quel anziano signore... forse avrei dovuto stare a sentire quello che diceva" disse ad alta voce, come se il vecchio, sentendolo, potesse perdonarlo.
Più percorreva il lungo corridoio, più quella strana sensazione aumentava, ma ormai solo pochi passi lo separavano dalla cucina, e dopo aver fatto gli ultimi passi, si trovò davanti alla porta che lo avrebbe portato non solo a bere, ma anche dal contatore.
Il ragazzino ormai era davanti alla porta, che in un qualsiasi altro giorno, avrebbe aperto senza timore, ma non quella sera; sapeva che se l' avesse aperta, ci avrebbe trovato all' interno qualcosa di molto spaventoso.
Si fece comunque coraggio e abbasso la maniglia, ma un rumore sinistro si diffuse per tutta la casa... nonostante questo, Luca doveva avanzare, ormai era entrato in cucina.
Davanti a se c' era il buoi può totale; se nel corridoio i lampi riuscivano ad illuminare la via, nella cucina la luce non arrivava.
Si poteva affidare solo alla torcia.
Fece qualche passo e si avvicino al contatore che stava in fondo alla cucina. Ormai era fatta, doveva solo abbassare la levetta e tutto sarebbe finito, la luce sarebbe tornata.
L' abbasso... 1... 2... 3... e tutta la zona, come d' incanto si illumino. "Tiè stupido vecchio... tieniti per te i tuoi consigli... io ho sempre ragione!" e con queste parole si volto verso il frigo, ma quello che vide gli fece rimpiangere il buio; perché alcune volte, l' oscurità, anche se paurosa, ha il pregio di nascondere le cose: la cucina era come se all' improvviso si fosse animata.
Pentole, piatti, divani, mobili, porte, finestre, tutto... tutto sembrava avere una propria volontà e tutto gli pareva che si muovesse. Ma non solo, gli oggetti che gli sembravano animati, cominciarono ad avvicinarsi minacciosamente a lui, e come se non bastasse, iniziarono anche a parlargli: "Dovevi ascoltare il vecchio, hai fatto di testa tua, e ora ti ritrovi in questa situazione. Mai osare sfidare chi ha più esperienza di te!"
Luca cominciò a dare più peso alle parole delle vecchio signore, e inizio a pensare che forse avrebbe dovuto dargli veramente ascolto, cosi non si sarebbe trovato in questa situazione.
Ma le cose stavano peggiorando, infatti quella sensazione strana che sentiva su tutto il corpo inizio a peggiorare, e ogni movimento gli sembrava dannatamente lento e anche il pensare cominciò a diventare dannatamente complicato: fare un passo era un impresa titanica, e come se non bastasse, comincio a sentirsi la testa scoppiare.
A questo punto, nonostante avesse sete, non poteva far altro che scappare. Decise quindi di andare verso la porta d' ingresso che stava a due metri... ma quando la raggiunse, si accorse che era chiusa a chiave... non poteva scappare!
In preda la panico più totale e col cuore che gli batteva a mille, decise di ritornare verso la camera, li c' era la porta scorrevole che si apriva anche senza chiave, anche se questo avrebbe significato attraversare l' inferno... ma non aveva altra scelta...decise che sarebbe scappato da li.
Non capì quanto ci mise ad attraversare la cucina, forse 1 minuto, o forse anche 5; tutto intorno a lui stava diventando strano, era come se si trovasse in un' altra dimensione.
Il corpo inoltre peggiorava sempre di più, e ogni secondo che passava, anche le cose più semplici diventavano imprese titaniche.
Alla fine, riusci comunque a superare quell' inferno, inferno che forse lui stesso, con la sua stupidità, aveva creato.
Uscendo dalla cucina si accorse a suo malgrado che il corridoio era diverso... c' era un casino assurdo, alcuni mobili erano caduti (e con essi anche gli oggetti sopra) e anche tre o quattro quadri erano per terra, ma la cosa più grave non era questo caos... ma qualcosa che aveva a che fare nuovamente col paranormale... si accorse infatti che quell' inferno non era finito: vi ricordate di quella strana sensazione che aveva all' inizio, quella sensazione di essere osservato? Bene, aveva ragione, i quadri si erano animanti e i personaggi che vi erano racchiusi stavano cercando di uscire fuori.
Luca stava per svenire dalla paura, ormai si sentiva spacciato.
Le persone che tentavano di uscire dai quadri cercavano costantemente di afferrarlo e mentre lo facevano, continuavano ad urlargli senza sosta "Dovevi dare ascolto al vecchio! E non pensare che questo inferno finirà stanotte... anche domani ti perseguiterà!"
Luca cercò di ignorarli,e con gli ultimi sforzi, cadendo e sbattendo anche contro il muro, cercò di avvicinarsi il più possibile all' ingresso della camera.
La luce dei tuoni gli illuminava il cammino, ormai mancava davvero poco... solo pochi passi lo separavano dalla salvezza... ma un rumore dietro di lui gli gelò il sangue: la porta d' ingresso si era spalancata, e dalla tempesta, apparve un uomo enorme.
Quest' uomo, alto più di due metri e con le spalle possenti, dopo averlo fissato per qualche secondo, chiuse la porta dietro di se e si incamminò lentamente verso di lui.
L'omone era coperto da un grande cappotto e a rendere il suo aspetto ancora più inquietante, c' era il cappuccio che oscurava del tutto il volto.
Luca tento gattonando di rientrare in camera per nascondersi, ma ormai le il corpo e la mente lo stavano sempre di più per abbandonare... ormai era solo una questione di secondi prima che l' omone lo prendesse.
Il gigante intanto, col passo lento si avvicinava sempre di più, e nonostante le grida di Luca, il suo passo non subi rallentamenti.
Le urla erano completamente inutili, nessuno poteva sentirlo, era in piena campagna e per giunta in piena notte.
L'uomo, con un tono di voce molto autoritario disse "Mi hai deluso, non mi aspettavo che l' avresti fatto, domani pagherai le conseguenze delle tue azioni!"
Ormai era vicinissimo... mancavano pochi passi.... e Luca non poteva più scappargli... un passo, due passi, tre passi... ormai era a portata di mano.
L' omone allungò la grossa mano per prenderlo, e quando lo sollevo, Luca svenì...

Una forte luce svegliò Luca, ma non era la luce di una lampada o quella di un tuono, ma bensì quella calda del sole.
A occhio e croce dovevano essere le 12, infatti il sole era alto nel cielo.
Luca si svegliò nello stesso posto dove si svegliò la sera prima, si alzò dal letto... ma un forte mal di testa lo costrinse a sdraiarsi, se il corpo era in uno stato accettabile, lo stesso non si poteva dire della mente: il cervello gli scoppiava.
Improvvisamente, entrò nella stanza l' omone... che portava con se anche una tazza, che, a vedere dal fumo emanato, doveva essere calda.
Luca dopo averlo osservato per un istante, con sguardo assente disse "Il signore di ieri c' aveva proprio ragione, non dovevo mischiare assenzio e grappa con le canne! Ieri notte pareva che la casa si movesse! E ho paura di averla messa anche a soqquadro!"
"Stai tranquillo, avrai tutto il tempo di rimetterla in ordine, visto che starai in punizione per due settimane!"
L' omone che aveva appena parlato, era suo padre.