| Per me il momento in cui è cominciata la crisi è il timeskip. Marineford e le altre saghe post-Sabaody non mi sento di criticarle troppo, sia perché rappresentano un momento delicato del manga che gestire al meglio sarebbe complicato per chiunque, sia perché – come detto bene da Dragon – durano pochi capitoli, e pertanto posso apprezzare quantomeno il fatto che non mi triturino i maroni per due anni e mezzo. Detto ciò, a me Impel Down e Marineford non dispiacciono nemmeno, al di là di forzature e incoerenze, perché almeno vediamo per la prima volta i maggiori protagonisti del mondo di OP, la qual cosa fa avanzare la macro-trama dell'opera molto rapidamente, preparandoci al Nuovo Mondo e alla parte finale dell'opera. Certo, il fatto che la ciurma sia dispersa, e tutto ruoti intorno a Rufy, lascia dubbiosi e un po' spiazzati, ma era abbastanza necessario per mostrare luoghi e personaggi così importanti come i flottari e gli ammiragli restanti, nonché i due poli di forza del Governo oltre a Enies Lobby.
Le cose sono cambiate dal flashback di Rufy, che sinceramente fu il flashback più sottotono e inutile fino a quel momento. Normalmente i flashback di Oda sono le parti migliori dell'opera, ma quello – oltre a durare un sacco – non aggiunge praticamente nulla a Rufy, limitandosi a presentare il solito contesto di "i nobili mondiali sono brutti e cattivi" e quella schifezza di Sabo, che sinceramente non ho ancora capito che cosa abbia aggiunto a One Piece. Insomma, tutto il flashback sembra servire solo a presentare un sostituto per Ace, che era uno dei personaggi più amati del manga. E non nego che pure a me piaceva Ace, ma in fondo la sua morte poteva essere un ottimo modo per far crescere e dare ulteriori motivazioni a Rufy, cosa che invece non è successa. Questo ci porta all'inizio del post-timeskip, che sinceramente trovo uno dei punti più bassi dell'opera: (i) Rufy non è maturato per un cazzo, anzi forse è involuto nella sua demenza, (ii) la trovata dei finti mugiwara è la cosa più stupida e ridicola che sia mai stata scritta, oltre ad essere inutile e fine a se stessa, ad occupare spazio e a sfiancare l'hype che si era creato intorno alla reunion della ciurma, (iii) Oda comincia a sentirsi in dovere di ammiccare sempre a situazioni pregresse, inventandosi quei cessi di nuove supernove, del tutto inutili almeno tanto quanto i finti mugiwara, con personaggi del calibro di Caribou, che ci portiamo dietro da centinaia e centinaia di capitoli e ancora non ho capito a cosa servano, (iv) la ciurma viene gestita pessimamente, non solo per il fatto che alcuni dei nuovi design tradiscano gli ideali stessi dei personaggi (come Brook che da falso damerino inglese diventa una rockstar affermata, Chopper che copre il cappello, ma anche Usop che comincia a combattere con le piante invece che usare i dials o dei colpi pirotecnici), ma soprattutto perché si ritrovano e non spendono neanche un secondo a raccontarsi cosa abbiano fatto o come siano cresciuti in due anni, (v) la crescita dei personaggi viene unicamente valutata nella crescita di potere combattiva, ovviamente corredata da mosse tamarre per distruggere nemici prima inarrivabili con relativo commento di Sentomaru "their power level is over 9000"; confermando ulteriormente che la crescita dei personaggi non c'è stata, perché fare i fighi e attirare l'attenzione è quello che li aveva fottuti due anni prima, e forse non è proprio la cosa più intelligente da ripetere appena tornati.
Poi il resto è stroria: Fishman Island è la prima saga in cui si avverte che Oda non ha più il controllo su situazioni e personaggi (Van der Decken e Hody sono ridondanti e poteva benissimo tenerne solo uno dei due) e che sotto l'enorme pressione del successo (e degli editor probabilmente) fa scelte assolutamente pietose (come Shiraoshi Poseidon) cercando vanamente di replicare la freschezza e la genialità della prima parte dell'opera, dove scelte narrative serie si alternavano a soluzioni divertenti e leggere, senza mai stonare. Inoltre comincia ad avvertirsi la pesantezza di una narrazione oltremodo lenta e ripetitiva, a mio parere ulteriormente causata dalle aspettative di fan, redazione e Oda stesso su ciò che One Piece dovrebbe essere, corredate dal fatto che Oda comincia ad accorgersi che – per questioni di tempo, età e prosciugamento di forze – non potrà scrivere più niente nella vita una volta finito OP, dunque tanto vale buttarci dentro qualsiasi idea che altrimenti non vedrebbe mai la luce. Da lì in poi è un continuo allungare, ammiccare alla prima parte dell'opera e cercare di replicarla, introdurre nuovi poteri e nuovi personaggi che finiscono solo per distruggere tutto quello che ci fu prima e allungare la narrazione come se ciò rendesse l'opera più importante e prestigiosa. Adesso ci troviamo con l'haki che ha sostituito ogni potere ed ogni tattica di scontro, un terzo fratello scemo e tardivo al posto di Ace, un nuovo membro della ciurma senza obiettivi né sogni, il frutto del diavolo più scarso che esista trasformato in uno zoo zoo ancestrale di una divinità, il re del mondo che controllo tutto il Governo nell'ombra, Shanks pure lui controlla il Governo dall'ombra, abbiamo le figurine collezionabili per raggiungere Raftel, un nuovo rivale di Gold Roger visto che Shiki e Garp non erano abbastanza temibili, gli ammiragli lanciano i dadi per decidere se catturare i pirati, il cappello di paglia è una reliquia nazionale e forse anche una navicella spaziale dei Lunariani (io ipotizzo, tanto ormai vale tutto). E tutto questo non è nemmeno il problema maggiore, perché un conto sono le idee di merda, ma quando devo aspettare 4 anni per finire di leggere una saga riempita delle suddette minchiate, sinceramente faccio fatica a pensare che a scriverla sia la stessa persona che ha prodotto 500 capitoli di altissimo livello.
Edited by Rai - 19/8/2022, 12:42 |
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