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Un'altra figura di merda che feci fu in Germania nell' Agosto del 2014.
Ero partita con il mio ragazzo ed un'altra coppia a fare il giro della Baviera spostandoci in macchina e toccando le principali città del Land; abbiamo fatto tappa a Rosenheim, Augusta, Norimberga, Wurzburg, Bamberga, Bayrehut e come ultima città Monaco. Esattamente in quest'ultima, ad ora di pranzo, ci siamo fermati a mangiare in un ristorante scegliendo un tavolo all'aperto: immaginatevi un enorme terrazzo con molti tavoli per gli ospiti ed un unico tavolo al centro adibito unicamente per scopi lavorativi (quindi non vi si sedeva gente). Finito il pranzo facciamo per uscire e il mio sguardo cade proprio sul tavolo al centro notando un piccolo cestino in vimini pieno zeppo di orsetti gommosi. Senza connettere il cervello e avvalendomi della mia fame incontrollabile, affondo la mano vorace nel cestino e afferro le caramelline ficcandomele in bocca stile Big Mom. Le cameriere mi hanno guardato con faccia schifata, inorridita, assassina: avevo appena deturpato il loro cestino di orsetti gommosi con le mie luride zampe da turista italiano che tocca tutto come se fosse in gita scolastica. Sentendomi osservata e odiata sono fuggita e mi son chiusa in macchina.
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Quella che direi fu più mitica per me credo proprio sia questa, che per me rasenta un episodio di Ai Confini della Realtà:
Ambientazione: Copenhagen, 2001
Background: scambio culturale organizzato dalle superiori in atto tra Svezia e Italia, dopo che una classe di svedesi è venuta a stare da noi una settimana, tutta la nostra è andata da loro. Essendo a Malmö, era praticamente obbligatorio prendere il treno e farsi un giro in Danimarca, guardandosi la capitale.
Narrazione: Eravamo noialtri cinque maschi in una classe composta per il resto da femmine, ovviamente da soli e ovviamente senza accompagnatore svedese in quel di Copenhagen. Dopo esserci fatti il giro canonico della città e anche al Tivoli, il parco di divertimenti permanente, stavamo approcciandoci a tornare in Svezia, camminando per una delle vie più grandi della città.
Improvvisamente, sentiamo sgommare forte dietro di noi e girandoci seguiamo questo furgoncino che gira l'angolo, accelera fortissimo ed è costretto subito ad inchiodare per le macchine ferme poco più avanti al semaforo. Non si ferma, sterza cercando di passare, ma le manovre veloci che svolge fanno aprire i due portelloni dietro, così che cadono in mezzo alla strada varie borse di plastica, valigie e zaini, pieni.
Scatta il semaforo, il furgoncino scatta avanti senza che scenda nessuno a raccogliere il carico caduto, supera male le auto e svolta ancora l'angolo, svanendo alla vista, i portelloni svolazzanti.
Ovviamente non solo noi, ma tutti i pedoni restano costernati e vediamo che un paio di auto che erano dietro al furgoncino si fermano. Scendono gli occupanti e nella maniera estremamente ordinata e gentile degli europei del nord raccolgono borse, valige e zaini e li mettono in un mucchio a lato della strada, così che la circolazione possa continuare.
Noi pischelli liceali ci guardiamo tra noi: la tentazione è troppo ghiotta, dobbiamo prendere una di quelle cose e guarda cosa c'è dentro.
Sirene non si sentono ancora, quindi mi faccio avanti ovviamente io, scemo ed eccitato all'idea del rischio, e prendo con fare idiota uno degli zaini bello pieno di chissà cosa. Raggiungo veloci gli altri che stavano attraversando: La stazione del treno per tornare è proprio lì vicino.
Parliamo tra noi come se avessimo trovato chissà che tesoro, convinti che dentro ci sia droga o soldi e per questo cercando di ricordare se all'andata avessimo visto qualche cane tenuto da poliziotti o simile. Alla fine l'ansia è troppa: lo zaino va aperto prima di partire.
Dato che lo scemo che lo sta tenendo tutto il tempo sono io, sono io a dover andare nei bagni della stazione, cercando di essere disinvolto... ricordo benissimo i discorsi senza senso su come comportarsi perché lo zaino sembrasse mio mentre andavo in bagno
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Scendo le scale, i bagni sono pieni di sconosciuti danesi, ma trovo uno stallo libero e mi ci infilo, appoggiando lo zaino sul water chiuso e aprendolo velocemente: dentro, fascicoli e documenti in custodie di plastica. Mi sembra il contenuto di una valigetta di lavoro adulta in uno zaino di scuola da ragazzo. Sospetto, ma non il mucchio di banconote o i sacchetti di polvere bianca che ero sicuro di vedere.
Chiudo velocemente ed esco di nuovo fuori, preparandomi a salire le scale e tornare dagli altri.
E lì accade.
Un tizio di cui non ricordo assolutamente l'aspetto mi arriva davanti, lo sguardo fisso su di me, contrariato.
Mi si ghiaccia il sangue nelle vene quando mi strappa lo zaino dalle mani e mi dice, scandendo bene le parole:"THIS IS NOT YOUR BAG."
Si mette lo zaino in spalla e se ne va.
Salgo su solo dopo qualche minuto, spaventato a dovere, vergognoso da morire e ovviamente rivelando queste parole altri altri, che sono state ripetute infinite volte durante il resto della vacanza.
Tutt'ora mi chiedo cosa sia davvero successo: non ho più rivisto lui, lo zaino o saputo di conseguenze di questa vicenda.. -
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LOL immagino 5 ragazzetti scemi come non mai fare cose altrettanto sceme sentendosi i più fighi del mondo 
Comunque il tizio poteva anche rispettarlo il codice della strada, se non voleva perdere il contenuto del furgoncino e non voleva che qualcuno se ne appropriasse ingiustamente.. -
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Quello che mi ha preso lo zaino non era sicuro lui, ma chissà se era davvero un cittadino ligio alle regole che voleva impedire un ulteriore furto... e ti assicuro che chiunque guidasse quel furgoncino aveva qualcosa di veramente serio per guidare così da matto. . -
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ringrazia che non leggi il danese, o avrebbe dovuto ucciderti XD . -
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Ahahahahaha, persino quando si parla di figure di merda Kun riesce a scrivere post da romanzo, con tanto di analisi delle emozioni, descrizioni ecc. XD . -
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IJ? Ahahah! Mi piace davvero! Biss, fallo scrivere su tutte le mie valigie!
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Primo lavoro (commesso in una pescheria) e all’improvviso mi rendo conto di aver lasciato il rubinetto aperto nel retro che stava scongelando dei gamberi e urlo al capo “puoi chiudere il rubinetto che sta scongelando dei gamberi per favore?”
Il negozio non era pieno, ma c’era qualche cliente.
Dopo un po’ il capo mi chiama nel retro e mi dice “oh, però non mi devi urlare che stai scongelando del pesce o simili perché poi la gente mi rompe i coglioni perché pensa che non è fresco.”
Li per li non mi sembrava di aver fatto chissà che, ma poi mi sono reso conto che effettivamente potevo evitare.
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Effettivamente è una di quelle cose che realizzi solo successivamente 🤣🤣🤣 . -
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E fu così che quella pescheria fallì
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Non credo.
Ne aveva altre tre e riforniva di pesce anche un sacco di ristoranti.
Mi ricordo che quando c’era brutto tempo arrivavo e il capo bestemmiava a tutto spiano perché con il brutto tempo non si pescavano acciughe o comunque pochissime... mi pisciavo addosso dalle risate.
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Non credo.
Ne aveva altre tre e riforniva di pesce anche un sacco di ristoranti.
Mi ricordo che quando c’era brutto tempo arrivavo e il capo bestemmiava a tutto spiano perché con il brutto tempo non si pescavano acciughe o comunque pochissime... mi pisciavo addosso dalle risate.
Ah, sempre detto che le bestemmie ben dette strappano un sorriso
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In azienda, sarà stato lo scorso mese o giù di lì, dovevo andare in sala conferenze e mi dirigo verso il corridoio. mentre varco un porta spunta una dipendente del piano che dirigo e quasi ci scontriamo. Lei si fa rossa e inizia a guardarmi il pacco poi rialza lo sguardo e mi fissa, io la fisso, non so che fare. Mi sposto sulla destra per farla passare ma anche lei in contemporanea si sposta a destra; vado a sinistra e succede lo stesso, al che rimango al centro, immobile e attendo. Appena capisco che anche lei sarebbe stata ferma, sfrutto il momento per fiondarmi alla sua sinistra e passare. Finalmente uscito da quella situazione di stallo, prima di entrare in sala mi giro e le guardo il culo.
Dopo un oretta circa la cerco e la trovo seduta in postazione. Cerco in ogni modo di attirare la sua attenzione finché non si volta a guardarmi. Chissà se ha più pensato a quegli attimi. -
.In azienda, sarà stato lo scorso mese o giù di lì, dovevo andare in sala conferenze e mi dirigo verso il corridoio. mentre varco un porta spunta una dipendente del piano che dirigo e quasi ci scontriamo. Lei si fa rossa e inizia a guardarmi il pacco poi rialza lo sguardo e mi fissa, io la fisso, non so che fare. Mi sposto sulla destra per farla passare ma anche lei in contemporanea si sposta a destra; vado a sinistra e succede lo stesso, al che rimango al centro, immobile e attendo. Appena capisco che anche lei sarebbe stata ferma, sfrutto il momento per fiondarmi alla sua sinistra e passare. Finalmente uscito da quella situazione di stallo, prima di entrare in sala mi giro e le guardo il culo.
Dopo un oretta circa la cerco e la trovo seduta in postazione. Cerco in ogni modo di attirare la sua attenzione finché non si volta a guardarmi. Chissà se ha più pensato a quegli attimi
Hahhahahaha che sciocco
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È praticamente la storia di Aiko con i ruoli invertiti, mi riesce difficile crederci 
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perchè tutti siamo un po' scimmia!!!
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È praticamente la storia di Aiko con i ruoli invertiti, mi riesce difficile crederci
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