Isis

Cosa ne pensate?

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. m'agg rutt o sasicc
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    In realtà ISIS è nato in Iraq dopo il disarmo dell'esercito iracheno da parte del governatore americano dello Stato. I suoi membri erano ex-soldati tra l'altro addestrati dagli americani, motivo principale per cui gli USA sono responsabili della situazione odierna.
    Però in questo momento gli Stati Uniti si tengono abbastanza alla larga, primo perché ISIS è ben lontano da loro, e secondo perché sono responsabili della situazione. Senza contare che in Siria non ci sono grandi risorse. Lasciano sostanzialmente la faccenda in mano all'Europa, almeno fintanto non si sentiranno minacciati (o troveranno una scusa per intervenire se ne avranno benefici).

    Diciamo che in Siria era più un fatto logistico che di risorse. Comunque condivido tutto :)
     
    Top
    .
  2. The Marvel Fanboy
     
    .

    User deleted


    Intervenire non servirà a nulla. Se c'è una cosa che il governo di Bush ha insegnato è che al terrorismo non si risponde con gli interventi militari. Peggiorano solo le cose.

    L'ISIS è nato grazie alle invasioni americane. Potrebbe nascere qualcosa di peggiore.
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Ghost In The Machine

    Group
    OPG - Member
    Posts
    5,256
    Location
    Outerspace

    Status
    Offline
    Diciamo che non serve a nulla se il terrorismo è una semplice scusa per invadere un paese e portarvi l'influenza statunitense. Gli USA hanno invaso l'Iraq con la scusa di Al Qaeda, quando in realtà non vi sono collegamento tra i due; anche le armi di distruzione di massa apparentemente non esistevano.

    Le cose sarebbero diverse se la guerra non fosse dichiarata a casaccio a una nazione sostanzialmente estranea al problema, ma ci fosse un intervento diretto allo Stato Islamico, che non è più solo un movimento, ma un vero e proprio stato territoriale.

    Con questo non voglio sostenere l'intervento militare a tutti i costi, ma la situazione si potrebbe facilmente gestire in maniera diversa che con l'Iraq, solo che a quanto pare gli USA non hanno ancora interessi a combattere in Siria, o forse non si sentono minacciati, o forse ancora non intendono aprire un nuovo fronte dopo i sostanziali fallimenti delle Guerre del Golfo.

    Comunque è praticamente impossibile discutere di giochi di potere internazionali, perché le reali motivazioni possono essere tutt'al più supposte. E io non sono certo informato a sufficienza per azzardare ipotesi davvero plausibili, come penso la maggior parte di noi.
     
    Top
    .
  4. Yuguchi
     
    .

    User deleted


    dietro gli Usa in realtà c'è anche il volere di Israele.
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Ghost In The Machine

    Group
    OPG - Member
    Posts
    5,256
    Location
    Outerspace

    Status
    Offline
    Mah, la faccenda di Israele è un po' diversa. Il fatto che gli Stati Uniti sostengano così tanto Israele (soprattutto economicamente) dipende dalla grande influenza delle famiglia ebraiche negli USA, ma questo non vuol dire che gli Stati Uniti agiscano secondo il volere di Israele; semplicemente lo supportano nel conflitto in Palestina.
    Le Guerre del Golfo c'entrano collateralmente con il terrorismo, ma con la questione israeliana direi di no; e vale lo stesso per quanto riguarda lo Stato Islamico.
     
    Top
    .
  6. Akainu95
     
    .

    User deleted


    Visto quello che sta succedendo nel nord Africa, i disastri a Palmira, gli orrori di Sirte ecc. mi stupisco che la NATO e compagnia non intervengano, l'Isis sta provando, e fino ad ora riuscendo, a trasformare il nord Africa in uno stato estremista islamico, cavolo a Sirte i tribunali ora applicano il Corano alla lettera, anche dal punto di vista fiscale, tutte le opere d'arte distrutte, i pezzi di storia andati in fumo per motivi davvero assurdi. Perché non intervengono? Lo so che non basteranno i militari a risolvere la situazione, soprattutto se affronti un avversario organizzato solo in parte come l'Isis, pensiamo agli attacchi terroristici fatti da normali cittadini europei come in Francia, ma intanto si potrebbe evitare che facciano quello che vogliono ammazzando innocenti. Tutti i migranti che muoiono in mare sono sulla loro coscienza e quella degli occidentali che se ne fregano perché non hanno nulla da prendere lì. Ma vi ricordate quanto fu estemporanea la missione in Libia? Gheddafi era stato in Italia la settimana prima o poco di più, il mese precedente in Francia tra grandissimi onori, poi come è andata a finire lo sappiamo.
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Ghost In The Machine

    Group
    OPG - Member
    Posts
    5,256
    Location
    Outerspace

    Status
    Offline
    Personalmente non ho la minima idea di come l'Europa abbia intenzione di gestire la situazione. Sembra che la cosa più importante sia la sicurezza interna; l'intervento all'estero è sicuramente un passo difficile da fare, ma la situazione non lascia certo sperare miglioramenti.
     
    Top
    .
  8. seƒ
     
    .

    User deleted


    Io credo che la questione sia piuttosto delicata. Infatti, mentre ad una prima occhiata la soluzione può sembrare semplice ed efficace, quella di muovere soldati/mezzi (terra - aria - mare) e fronteggiarli, in realtà una cosa del genere è pressocché inattuabile. Questo perché la forza dell'ISIS risiede proprio nel non dare al nemico punti di riferimento: stiamo parlando primaditutto di un esercito nomade che si sposta di volta in volta, i cui accampamenti, temporanei, sono edifici pubblici, il più delle volte con civili al loro interno presi in ostaggio, per scongiurare qualsiasi attacco da parte di potenze nemiche: ricordo una notizia importante trapelata dal Comando Centrale USA a Tampa che denunciava appunto "la carenza di obiettivi dovuta al fatto che Isis disperde le forze in unità molto ridotte, celandole fra i civili, comportandosi da «nemico ibrido» - come lo definiscono il portavoce del Pentagono - difficile da identificare ed eliminare per mancanza di informazioni di intelligence che potrebbero essere garantite solo da contingenti di truppe scelte sul terreno." Non a caso, è stimato che il 75% dei raid aerei si conclude senza lancio di ordigni per carenza di obiettivi (nei primi 4 mesi dell’anno i jet hanno condotto 7319 missioni e solo in 1859 - pari al 25,4% - sono state usate bombe).
    Palese dunque è l'impossibilità di attuare una vera e propria campagna offensiva nei confronti dei militanti del Califfato.
    Un altro elemento importante è la propaganda attraverso l'internet che ha notevolmente rinfoltito le fila dell'ISIS. Se non sbaglio, fino a poco tempo fa, il Califfato contava circa 30mila unità, di cui 18mila foreign fighters! Non so se rendo l'idea: più della metà dell'esercito è costituito da persone che ha lasciato il proprio paese/vita per combattere quella che per loro si traduce in Guerra Santa, l'occasione di una vita, il treno che passa una volta sola, di poter fondare uno Stato unificato sotto la legge islamica (Shari'a). Lo stesso boia dell'ISIS "Jihadi John", pseudonimo di Mohammed Emwazi, di famiglia borghese, lasciò Londra per unirsi a questa causa, un laureato in informatica, non uno sprovveduto, insomma. Come lui, a centinaia, migliaia anzi.
    Ancora più preoccupante, secondo me, è la questione riguardante le cellule dormienti ISIS: si tratta di gruppi di persone, o anche di singoli, che sposano la medesima causa, ma rimangono nel paese in cui sono cresciuti, e che potrebbero "risvegliarsi" da un momento all'altro attraverso attentati ecc. Un esempio lampante è l'attentato alla sede della rivista satirica Charlie Hebdo, messo in atto proprio da una cellula dormiente.
    Questa è a mio parere la loro vera forza: il potersi muovere nell'ombra ed attaccare in qualsiasi momento; i servizi di intelligence poco possono fare per evitare accadimenti del genere. Proprio per questo, quando ISIS minaccia Roma, non penso al Jihadista che si imbarca sul gommone dalle coste Libiche, con in tasca due bombe, alla volta di Piazza San Pietro, immagino invece un insospettabile che già da settimane/mesi/anni architetta azioni folli, il quando e il come delle quali impossibili da decifrare.
    "I combattenti stranieri vengono addestrati a imbrogliarvi. Tornano a casa, si tagliano la barba, indossano vestiti occidentali, cercano lavoro: l'obiettivo è dimostrare che sono persone normali, non più radicali, per uscire dai radar. Questo processo può durare anche anni, ma è solo l'attesa del momento giusto in cui colpire, senza aspettare ordini dalla base".
    In conclusione, credo che sventare quest'organizzazione terroristica sarà veramente difficile, tutt'al più se i servizi di intelligence di tutta europa e non continueranno a lavorare autonomamente e non in simbiosi, sono convinto infatti che solo attraverso una rete di intelligence ben piazzata si potranno portare a casa risultati più concreti.
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Ghost In The Machine

    Group
    OPG - Member
    Posts
    5,256
    Location
    Outerspace

    Status
    Offline
    seƒ, quello che dici è tutto giusto, ma credo che il non intervento militare, degli Stati Uniti in particolare, non sia dettato tanto dalla difficoltà di organizzare le operazioni, quanto dallo scarso interesse nei confronti dello stesso intervento; in Iraq, d'altronde, una guerra con obiettivi anti-terroristici divenne un'invasione di un paese che con il terrorismo non ci aveva nemmeno tanto a che fare. Eppure sono andati là comunque, quindi non credo che si farebbero scrupoli a dichiarare guerra al Califfato danneggiando eventualmente anche i civili, che comunque supportato tutto sommato lo Stato Islamico.

    Non voglio dire che questa sia la cosa giusta da fare, e probabilmente creerebbe solo più danni; però il discorso sulla difficoltà d'intervento non credo sia il fattore determinante, almeno non per gli States.

    Il resto di quello che dici è ovviamente giusto.
     
    Top
    .
  10. seƒ
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Rai @ 9/9/2015, 14:03) 
    seƒ, quello che dici è tutto giusto, ma credo che il non intervento militare, degli Stati Uniti in particolare, non sia dettato tanto dalla difficoltà di organizzare le operazioni, quanto dallo scarso interesse nei confronti dello stesso intervento; in Iraq, d'altronde, una guerra con obiettivi anti-terroristici divenne un'invasione di un paese che con il terrorismo non ci aveva nemmeno tanto a che fare. Eppure sono andati là comunque, quindi non credo che si farebbero scrupoli a dichiarare guerra al Califfato danneggiando eventualmente anche i civili, che comunque supportato tutto sommato lo Stato Islamico.

    Non voglio dire che questa sia la cosa giusta da fare, e probabilmente creerebbe solo più danni; però il discorso sulla difficoltà d'intervento non credo sia il fattore determinante, almeno non per gli States.

    Il resto di quello che dici è ovviamente giusto.

    La motivazione ufficiale che spinse gli USA, nel lontano 2003, in Iraq fu la presenza di Saddam Hussein e la paura che detenesse armi di distruzione di massa (verità infondata, a quanto pare), sappiamo comunque che il petrolio ha sempre fatto gola all'America e che quindi, per quanto Saddam stesse facendo il bello e il cattivo tempo ed andasse fermato, fu comunque un pretesto per arrivare ad altro.
    Parallelamente, contro l'ISIS l'USA ha portato diversi attacchi (raid) tutti andati a vuoto. La questione vera è che gli americani non riescono a sconfiggere il Califfato per ragioni esposte in precedenza.
    Gli aerei della coalizione si muovono per intercettare e colpire i convogli di terra. Molto spesso però non ci riescono. I mezzi si disperdono prima, oppure i militari americani si accorgono che sui camion ci sono anche civili. E, allora si fermano. Spesso, non sempre. La questione delle vittime collaterali è il vero freno. E' infatti dalla Casa Bianca che sono arrivate indicazioni precise: "non vogliamo civili morti".
    Per questa ragione sono stati depennati dalla lista tutti gli obiettivi il cui bombardamento potrebbe provocare la morte di donne e bambini. Furbescamente, come dicevo, l'Isis adesso nasconde armi o soldati nelle scuole, negli ospedali o accanto a siti sensibili, come per esempio le dighe (luoghi pubblici insomma). Le regole d'ingaggio sono così ferree che solo una piccolissima percentuale degli aerei in missione in Iraq e in Siria torna alla base dopo aver sganciato le bombe che trasportava.
    E' questo il motivo per cui ribadisco: la guerra va portata avanti dai servizi di intelligence piuttosto che dai piloti/soldati.
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Ghost In The Machine

    Group
    OPG - Member
    Posts
    5,256
    Location
    Outerspace

    Status
    Offline
    "Non vogliamo civili morti" detto dagli Stati Uniti mi sembra abbastanza ipocrita. Secondo me semplicemente non hanno motivazioni sufficienti a intervenire in una faccenda comunque molto delicata.

    Non dico che sia sbagliato non colpire i civili, ma che conoscendo gli USA non è questo il motivo principale.
     
    Top
    .
  12. Yuguchi
     
    .

    User deleted


    semplicemente stanno aspettando le prossime elezioni, dove vincerà Bush o la Clinton, entrambi affiliati la ur-lodge Hator Pentalpha. Da li in poi invaderanno le terre del califfato, per "esportare" la democrazia, e noi sudditi loro (in fondo ci hanno "salvato" in guerra) andremo dietro come al solito.
     
    Top
    .
  13. Akainu95
     
    .

    User deleted


    Gli USA se ne fregano abbondantemente dei civili, un paio di anni fa, più o meno, wikileaks pubblicò un documento delle forze militari americane che parlavano di 6000 talebani morti a fronte di 60.000 civili, fate voi. Gli stati occidentali, UE su tutti, secondo me dovrebbero intervenire non tanto per sconfiggere l'Isis su un campo di battaglia statico, come avete scritto la loro forza è proprio la mancanza di una vera e propria struttura, ma per liberare Sirte e altre città che sono sotto il controllo dell'Isis, a Palmira hanno fatto più o meno quello che gli spagnoli fecero con gli americani, secondo me è inaccettabile che facciano finta di niente
     
    Top
    .
  14. sabo199011
     
    .

    User deleted


    non vogliamo civili morti?è una battuta...in iraq e in afganistan hanno ucciso almeno 134mila civili iracheni e 17.000 mila morti afgani....usa interverranno quando assad se ne andra(cosa che difficilmente succederà ...visto che la russia considera la siria come ponte per il mediterraneo )...esportatori di democrazia insieme ai francesi e uk
     
    Top
    .
  15. Rikudo Sennin
     
    .

    User deleted


    Penso che gli USA se ne freghino di eventuali danni a beni artistici o simili.....
     
    Top
    .
53 replies since 15/2/2015, 23:48   1465 views
  Share  
.