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sembrerebbe di si... comunque sono un profano di economia, ma la moneta non è una fonte di ricchezza, la moneta rappresenta la ricchezza del sistema economico dello stato che la ospita, quindi aziende, lavoro, risorse naturali, insomma, tutto quello che oggettivamente c'è nel territorio.
Giocare con il costo della moneta serve ad attirare, fondamentalmente, capitali esteri, che nei cambi ci "guadagnano", del tipo, se con un dollaro prendi mille lire, l'america è molto proprensa ad acquistarle, soprattutto in vista di un possibile rialzo della moneta che può portare quelle mille lire, da valere solo un dollaro, ad arrivare a 2.
Il punto è che svalutare la moneta è anche un chiaro segnale che l'economia nel paese ha qualche problema, stai dicendo agli altri stati "qui conviene cambiare i soldi" e al contempo "però siamo in perdita".
Poi dipende anche dai rapporti economici e perfino diplomatici, il costo di qualcosa, come si suol dire, è deciso da chi compra, e se l'italia si trovasse isolata per l'uscita dall'euro (sconvolgerebbe diversi assetti economici, rendendo a mio avviso molti paesi molto poco ben disposti nei nostri riguardi) ci troveremmo da soli, a stampare moneta in quantità industriali che potrebbe non volere nessuno, e quindi con il potere economico della carta del monopoli, che si potrebbe veder ancor più declassata da eventuali embarghi verso la nostra economia.
Noi siamo un paese trasformatore, non abbiamo risorse nostre per produrre ricchezza, le acquistiamo, le trasformiamo in altro e poi le rivendiamo, e per questo stesso motivo se restiamo isolati diventiamo letteralmente il nulla. Basterebbe che la francia smettesse di venderci l'energia elettrica delle sue centrali nucleari, per dire.
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