Berlusconi - Il Ritorno

(ma se ne era veramente andato?)

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  1. Dart Anevon
     
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    Cicchitto: «Con Berlusconi niente primarie». Galan:«Berlusconi ? Meglio di un orgasmo». :look:

    «Si, Silvio Berlusconi è candidato premier. Le primarie? Non si faranno perchè con la sua candidatura il problema non si pone». È categorico il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. Parla al termine di un lungo vertice a Palazzo Grazioli dove per ore si è confrontato lo stato maggiore del Pdl. Nella residenza romana dell'ex premier c'erano Angelino Alfano, Ignazio La Russa, Maurizio Gasparri, Fabrizio Cicchitto, Gaetano Quagliariello e Massimo Corsaro. Sul tavolo del vertice la nuova discesa in campo del Cavaliere e la riforma della legge elettorale.

    L'ENTUSIASMO DI GALAN - Il ritorno in campo del Cavaliere ha provocato diverse reazioni nel mondo politico. «Berlusconi in campo mi fa godere. Sto godendo molto di più di un orgasmo, questo godimento dura di più, moltissimo». Non modera l'entusiasmo l'ex ministro del Pdl, Giancarlo Galan, parlando dell'intenzione di Berlusconi di ricandidarsi premier alle prossime elezioni politiche. «Chi tra i nostri aveva già impostato la sua vita, la carriera e le speranze sul fatto che non ci fosse più Berlusconi se l'è presa in quel posto. Spero che molti di questi vengano lasciati a casa» ha aggiunto in una intervista a La Zanzara su Radio 24.

    UN LEADER GIOVANE - «Berlusconi è quello che fa politica da meno tempo rispetto per esempio a Casini che è in Parlamento dal 1983 - dice Galan - L'età non conta, lui è un fuoriclasse e sembra più giovane di Alfano, che può fare il segretario del partito. Nessuno prende i voti come lui». E questa volta farà scelte migliori, dice Galan: «Si circonderà di più liberali e meno di ex missini o ex socialisti statalisti. La rivoluzione liberale mica la puoi fare con Tremonti, Gasparri e La Russa». «Sento lo spirito di allora, quando c'era Forza Italia. La Lega, gli ex An, i missini e lo statalista Tremonti stavolta non ci fregheranno più e faremo la rivoluzione liberale» ha concluso.

    FORMIGONI : «MASSACRERANNO LUI»- Anche il presidente della Regione Lombardia, Felice, Roberto Formigoni, si dichiara felice per il ritorno di Berlusconi. Ma le ragioni sono ben altre. «La sua ridiscesa in campo - ha detto - mi trova personalmente felice così torneranno a dare addosso a lui e a massacrare lui, invece che dare addosso e massacrare me».

    EX ALLEATI - Un giudizio opposto arriva invece dagli ex alleati. Il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, si limita a un sostanziale «no comment» («Berlusconi è un problema del Pdl, non mio»), e Roberto Maroni neo segretario della Lega non sembra voler aggiungere molto: «Conoscendo l'uomo non mi stupisce per niente, ma ho altre questioni di cui occuparmi ora. Le possibili alleanze sono l'ultimo punto dell'agenda, per quel che mi riguarda».

    FINI - Il presidente della Camera ha ben altre parole per salutare il ritorno del Cavaliere. «Gli italiani hanno compreso che non è più tempo di promesse miracolistiche, di impegni disattesi dicendo che poi la responsabilità è di qualcun altro e di palesi conflitti di interessi - dice Gianfranco Fini - Se gli italiani lo hanno compreso, e io credo che lo abbiano compreso, il risultato di un'eventuale candidatura del presidente Berlusconi non sarà quello che Berlusconi spera».

    CACCIARI: «LA SUA STAGIONE È FINITA» - «Non penso che Berlusconi voglia davvero ricandidarsi; credo abbia capito che ormai la sua stagione è finita». Massimo Cacciari, filosofo, politico ed ex sindaco di Venezia commenta così l'intenzione dell'ex premier di ricandidarsi alle politiche del 2013. «Mi pare siano tutti tentativi di tenere in vita il Pdl, di impedire che si disfi prima della prossima tornata elettorale, per riaccendere i fari sul partito e la persona che lo incarna. Ma non credo che voglia davvero ricandidarsi» aggiunge.

    PERSONAGGIO NEFASTO - «Il possibile ritorno di Silvio Berlusconi in politica è un messaggio culturale particolarmente nefasto per la nostra società»: è l'opinione di Nichi Vendola, il leader di Sel. «Dobbiamo liberarci del berlusconismo e del suo modello culturale e sociale che ha avvelenato il nostro Paese per un ventennio. La destra è in crisi e per sollevarsi sa solo rimettere in campo il mago di tutti i populisti» aggiunge.

    By Corriere della Sera
     
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